Capaccio Paestum, una Ferrari sullo stallo disabili: simbolo di un’arroganza contro i più fragili
Sta facendo il giro dei social la foto di una Ferrari grigia parcheggiata senza alcuna autorizzazione su uno stallo riservato alle persone con disabilità, a Capaccio Paestum. L’immagine, scattata da un cittadino, è finita in poche ore su numerose pagine Facebook, tra cui quella del deputato e giornalista Francesco Emilio Borrelli, noto per le sue denunce di degrado e inciviltà in Campania. Quello che colpisce – oltre alla gravità del gesto – è l’evidente ostentazione: un’auto di lusso, simbolo per eccellenza di potere economico e status sociale, posteggiata senza alcun rispetto in un luogo destinato ai più fragili. Un gesto che ha immediatamente sollevato un’ondata di critiche, commenti indignati e richieste di intervento. Dei molti commenti social emerge che per molti non è solo un’infrazione al codice della strada, ma un vero e proprio schiaffo morale. A prendere posizione è stata anche l’Associazione AILA (Associazione Italiana Lotta Abusi), da anni in prima linea nella difesa dei diritti delle persone con disabilità. Il referente regionale campano dell’associazione, Amedeo Auriemma, ha dichiarato: “Ennesimo gesto di arroganza e inciviltà a danno di persone con disabilità. Non bastano le sole condanne morali: da ora in avanti, se necessario, agiremo con azioni legali. È inaccettabile che nel 2025 ci siano ancora persone che considerano certi diritti ‘secondari’, sacrificabili davanti alla loro comodità o peggio, al loro ego.” Anche Ada Orsatti, presidente nazionale di AILA, ha commentato con amarezza l’accaduto, definendolo: “Un bruttissimo episodio, l’ennesimo, che segnala come ormai l’inciviltà – che a volte sfocia in arroganza – nei confronti dei cittadini più indifesi abbia raggiunto un livello intollerabile. Serve un cambiamento culturale profondo, non solo multe.” L’episodio è solo l’ultimo di una lunga serie di comportamenti che evidenziano quanto ancora sia fragile il rispetto per i diritti delle persone con disabilità. E non si può ridurre tutto a una “distrazione”. Parcheggiare su uno stallo riservato, oltre a essere vietato, significa togliere autonomia, dignità, possibilità di movimento a chi già deve affrontare ostacoli quotidiani per vivere con piena libertà. Sempre osservando i vari commenti social, per molti utenti si parla anche di “superiorità economica ostentata” e di “arroganza al volante”. Non è solo un abuso, è un gesto simbolico: come se il denaro potesse comprare ogni cosa, anche il diritto a ignorare le regole comuni (ciò non vuol dire che magari una persona disabile non possa avere una Ferrari). È vero che Capaccio Paestum, come molte città della provincia di Salerno, e specialmente la stessa Salerno soffre da tempo un problema cronico di carenza di parcheggi e di un piano mai progettato per migliorare tale situazione nonostante i moltissimi anni di governo di centrosinistra. Ma questo non può – e non deve – giustificare azioni di prevaricazione. Serve più controllo da parte delle autorità locali, ma serve soprattutto un risveglio civico, un ritorno al rispetto per gli altri. Finché questi episodi saranno tollerati o considerati “solo una svista”, nulla cambierà. La disabilità non è un fastidio, né una questione secondaria: è un tema di civiltà, ed è proprio dalla tutela dei più fragili che si misura il grado di maturità di una comunità. L’augurio è che l’episodio non venga archiviato come una semplice “bravata” ma che si apra finalmente una riflessione seria. Perché, come sottolinea AILA, non servono solo parole indignate, ma azioni concrete.
