Assegno di Cura dimezzato: la Campania che lascia soli i più fragili
L’Assegno di Cura in Campania nasce per permettere a chi è affetto da disabilità gravissima di
restare nella propria casa, evitando il ricorso alle
strutture residenziali e sostenendo un caregiver
che spesso è un genitore, un figlio, una moglie.
Importi tagliati a Napoli, graduatorie ferme, regole
diverse tra ambiti. Una frammentazione che trasforma un diritto in una lotteria territoriale. Dati,
atti e testimonianze raccontano un sistema diseguale. Le famiglie chiedono trasparenza. La politica
finora non risponde. In Campania l’Assegno di
Cura dovrebbe essere un punto fermo: 1.200 euro
al mese per i disabili gravissimi, 600 per i gravi,
per sostenere le famiglie che scelgono di assistere
i propri cari a casa. Lo stabiliscono gli atti regionali.
Lo confermano i documenti ministeriali. Ma da
anni, ciò che accade nella pratica è molto diverso.
Napoli è il caso più eclatante. Nel 2025 alcuni
ambiti della città hanno dimezzato l’importo destinato ai gravissimi, riducendolo da 1.200 a 600
euro. La giustificazione ufficiale è sempre la stessa:
“le risorse non bastano”. Il risultato è una vera
frattura sociale: due famiglie con lo stesso livello
di gravità ricevono importi radicalmente diversi.
In mezzo, graduatorie non aggiornate e criteri
applicati in modo incerto. Alcune liste includono
ancora persone non più viventi; altre non scorrono
da mesi. Nella provincia di Salerno l’importo standard viene conservato. Ma permangono problemi
strutturali: scorrimenti irregolari, comunicazione
insufficiente e rendicontazione non uniforme tra
ambiti. Il diritto nasce uguale, ma viene applicato
in modo diverso. Dal 2024 l’obbligo di dimostrare
almeno il 70% delle spese è diventato stringente.
A livello nazionale, senza il 75% di rendicontazione
dei fondi precedenti, Roma blocca l’arrivo di nuove
risorse. Molti ambiti non reggono l’urto burocratico
e finiscono per ritardare pagamenti o sospenderli.
Tre mosse immediate potrebbero cambiare
tutto: Anagrafe regionale unica e aggiornata mensilmente, Stop ai tagli lineari agli assegni gravissimi,
Rendicontazione semplice e uniforme per tutti
gli ambiti. In Italia ci sono 2,9 milioni di persone
con disabilità e oltre 7 milioni di caregiver.
Con le famiglie, parliamo di 30 milioni di cittadini
coinvolti. Un sistema così non può essere lasciato
all’improvvisazione. In Campania la cura non può
essere a sorteggio. Serve una regola sola, uguale
per tutti.
