8 Novembre 2025

Salerno, intervento salvavita al “Ruggi”: il neurochirurgo Torelli guida l’équipe che restituisce la vita

torelli chirurgo

di Luigi Cerciello

Un intervento complesso, condotto con rapidità e competenza, che ha trasformato un caso disperato in una storia di rinascita. È accaduto all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, dove l’équipe di Neurochirurgia, guidata dal dottor Giovanni Torelli, ha salvato la vita di una donna colpita da due voluminosi ematomi subdurali bilaterali.

La paziente, inizialmente ricoverata per forti dolori gastrici e vomito con tracce di sangue, ha improvvisamente mostrato una grave alterazione dello stato di coscienza. Dopo una gastroscopia, non si è più completamente risvegliata, evidenziando confusione e rallentamento motorio. Un’intuizione clinica tempestiva ha spinto i medici a eseguire una TC cranica, che ha rivelato una situazione gravissima: due ematomi subdurali in fase attiva, in assenza di traumi evidenti.

Trasferita d’urgenza al Ruggi, la donna è stata affidata alla Neurochirurgia diretta dal dottor Torelli, che ha immediatamente predisposto l’intervento. L’operazione, eseguita con tecnica microchirurgica, si è conclusa con successo. Già il giorno successivo, la paziente era vigile e senza deficit neurologici: una dimostrazione concreta di come la diagnosi precoce e la competenza specialistica possano fare la differenza tra la vita e la morte.

“Un miracolo? No, solo sanità che funziona”

Molti lo hanno definito un miracolo. In realtà, come sottolineano gli stessi medici, si tratta del risultato di una sanità pubblica che funziona quando è messa nelle condizioni di operare con professionalità, rapidità e mezzi adeguati. Fino a pochi anni fa, un caso del genere avrebbe comportato gravi invalidità neurologiche permanenti.

Profondamente riconoscente, la paziente ha voluto ringraziare l’ospedale con un gesto concreto e simbolico: la donazione di tre ecografi destinati ai reparti del Ruggi. Un atto di gratitudine che la direzione sanitaria ha definito “una testimonianza di fiducia e riconoscenza che dà senso al nostro lavoro quotidiano”.

Il profilo del dottor Torelli: eccellenza salernitana

Il dottor Giovanni Torelli, dirigente medico di I livello presso la Neurochirurgia del Ruggi, rappresenta una delle giovani eccellenze della sanità campana. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Napoli, specializzato con lode in Neurochirurgia presso l’Università “Luigi Vanvitelli”, è cultore della materia nella stessa facoltà e dottore di ricerca in Oncologia medica e Immunologia clinica.
Le sue aree di specializzazione includono ematomi subdurali, traumi cranici e malformazioni vascolari cerebrali. Numerose le sue pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.

Quando la sanità pubblica vince

Il caso assume un valore che va oltre il singolo intervento: dimostra che, nonostante le difficoltà croniche del sistema sanitario, la medicina d’urgenza può funzionare quando organizzazione, intuito clinico e senso del dovere si incontrano.
In un contesto ospedaliero spesso criticato per lunghe attese, carenze di personale e inefficienze, l’équipe di Torelli ha offerto una lezione di concretezza: diagnosi tempestiva, decisione rapida, chirurgia efficace, paziente salvo.

Questo successo è anche un segnale forte per la comunità e per la direzione sanitaria: valorizzare i professionisti competenti, garantire risorse adeguate e creare condizioni di lavoro dignitose significa ridare fiducia ai cittadini.

Un segnale di speranza per la sanità salernitana

Il Ruggi, spesso al centro di polemiche e denunce per malfunzionamenti e cattiva gestione, mostra con questo episodio la sua faccia migliore. La storia di questa paziente racconta cosa accade quando le professionalità non vengono mortificate, quando le decisioni si prendono in tempo e quando la tecnologia è al servizio delle persone.

Il caso mette in luce anche un aspetto clinico rilevante: l’importanza del sospetto diagnostico nei casi atipici, dove non esiste un trauma evidente. È qui che emergono l’intuito e l’esperienza del medico.

Oggi la paziente è salva e in via di completa ripresa. E la sua donazione, tre nuovi ecografi per il Ruggi, diventa un simbolo di riconoscenza ma anche di speranza.
Per una volta, la cronaca sanitaria non racconta una tragedia o una disfunzione, ma un esempio positivo: quello di una sanità che sa ancora salvare, curare e ispirare fiducia.

Il messaggio finale è chiaro: non servono miracoli, servono medici, competenza e rispetto per chi ogni giorno lotta in corsia.

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